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Architetti d’Italia. Guido Canali, il genio isolato

Guido Canali è nato nel 1935: due anni prima di Renzo Piano (1937) e quattro dopo Aldo Rossi (1931). Fa parte quindi della generazione dei maestri attivi dagli Anni Sessanta e Settanta, anche se maestro lo è sui generis: gode di immenso prestigio ma fra una ristretta cerchia di estimatori. Della sua opera si sa […]

di Luigi Prestinenza Puglisi

Architetti d’Italia. Guendalina Salimei, l’instancabile

Nel 2008 la rivista Edilizia e Territorio del Sole 24 Ore individuò come miglior architetto dell’anno Guendalina Salimei, “la punta di diamante di una nuova schiera di progettisti donna che stanno emergendo nel panorama dell’architettura italiano“. Un cosi’ cospicuo numero di donne architetto, in effetti, non sono poi emerse, come testimonia anche lo scarso numero […]

di Luigi Prestinenza Puglisi

Architetti d’Italia. Franco Zagari, il raffinato

Questa puntata è dedicata a un artista raffinato: Franco Zagari. Un infallibile sensore che riesce a captare e restituire, come pochi altri, la direzione del movimento dell’energia, anche quando è sotto traccia e gli altri non la riescono a individuare. A Zagari mi lega una storia. Era la metà degli Anni Novanta e stava avvenendo […]

di Luigi Prestinenza Puglisi

Architetti d’Italia. Italo Rota, l’eccessivo

Sarebbe facile etichettare Italo Rota come il meno italiano degli architetti che operano nel nostro Paese. Infatti, in un clima culturale dove domina il culto per la misura, per l’ordine e per la bellezza armonica, cioè per l’high touch sartoriale dei Renzo Piano, degli Antonio Citterio, dei Cino Zucchi e dei Michele De Lucchi, Italo […]

di Luigi Prestinenza Puglisi

Architetti d’Italia. Franco Purini, il reazionario

è bene dichiararlo subito: il mio pezzo su Franco Purini risente di antiche ruggini e per le ruggini non ci sono Svitol che funzionino.-Lo screzio risale a una trentina di anni fa: ero da poco laureato e Purini un giovane professore. Presiedeva un incontro dedicato all’architettura italiana in cui furono proiettate immagini di opere postmoderne. […]

di Luigi Prestinenza Puglisi

Architetti d’Italia. Mario Bellini, il designer

In Italia ci sono tre modi per diventare architetti di successo. Il primo è emigrare all’estero, costruire buone opere, tornare carichi di gloria. è la strada di Renzo Piano e Massimiliano Fuksas e che oggi percorrono giovani di talento, affiancandosi anche a partner di altra nazionalità, come Fabrizio Barozzi con lo spagnolo Alberto Veiga. Il […]

di Luigi Prestinenza Puglisi

Architetti d’Italia. Mario Cucinella, il tecnologico

C’erano diverse ragioni per meravigliarsi quando nel 2014 il neo designato senatore a vita Renzo Piano individuò in Cucinella, Alvisi e Milan i tutor dei giovani progettisti che all’interno del laboratorio G124 avrebbero affrontato il tema delle periferie. Sembrava, infatti, che i rapporti tra Piano e Cucinella fossero stati, per usare un eufemismo, imbarazzati, a […]

di Luigi Prestinenza Puglisi

Architetti d’Italia. Paolo Portoghesi, l’affabulatore

è facile parlar male di Paolo Portoghesi. Manfredo Tafuri gli riservò parole di fuoco. Nella sua Storia dell’architettura italiana lo bolla per il “gusto per l’eccesso privo di tensioni“; come a dire: per una maniera di progettare pomposa e sciocca. Mentre aveva taciuto di lui – probabilmente perchè lo reputava insignificante – nella sua storia […]

di Luigi Prestinenza Puglisi

Architetti d’Italia. Vittorio Gregotti, l’anti empatico

Avrei voluto iniziare la decima puntata, dedicata a-Vittorio Gregotti, ricordando una sua intervista strappatagli dalle-Iene. Dove, alla domanda se lui avesse mai voluto vivere nel famigerato complesso Zen di Palermo, di cui era stato il principale progettista, rispose candidamente: “Che c’entra? Sono un architetto“. O qualcosa del genere, perchè sono andato a vedere nell’archivio Mediaset […]

di Luigi Prestinenza Puglisi

Architetti d’Italia. Michele De Lucchi, il poliedrico

Se provate ad affrontare l’argomento-Michele De Lucchi, saranno numerosi gli architetti che faranno fatica a considerarlo un loro collega: “un eccellente designer” vi diranno, con quella tagliente tecnica del disprezzo che consiste nel riconoscere un merito ma solo per ingigantire un’assenza. Dimenticando, che dopo-Renzo Piano-e forse più di Renzo Piano, non c’è un personaggio che […]

di Luigi Prestinenza Puglisi