ÔǬ#ÔÇÄLearningFromPianoÔǼ-(30 - fine)
Ma credete veramente che Piano abbia la bacchetta magica? Che arrivi lui e risolva i problemi incancreniti delle periferie, della politica, del malcostume burocratico e amministrativo? Certo che no. E questo lo sa perfettamente anche Piano. E allora? Allora i progetti che sviluppano i ragazzi da lui prescelti devono esserci e allo stesso tempo non esserci. Insomma, il loro valore è nel fatto che si dica che si facciano, non nel fatto che si facciano. Se si facessero, i disegni si scontrerebbero subito con i mille soggetti dell'edilizia, con gli interessi dei costruttori, dei politici di piccolo cabotaggio, con i veti incrociati degli organismi di tutela, insomma con la palude che tutto sommerge. Comunicare più che fare: è il quasi nulla di Piano senatore. Che però, proprio perchè non suscita conflittualità, anche per la scelta perfetta e contagiosa delle sue metafore, riesce ad ottenere moltissimo. E cosi', grazie a Piano, trasformatosi in Motore Immobile- in senso aristotelico, cioè di motore che muove non muovendosi-, i politici si accorgono dell'importanza delle periferie e si convertono al rammendo, alla maturità si assegna un tema sulla periferia e si parla di architettura, arrivano i fondi per il recupero, un ministero ha nella sua ragione sociale le periferie, si bandisce un concorso per la scuola bella. A questo punto, voi che criticate i lavori che escono dallo studio di Piano a Palazzo Madama, ragionate e immaginatevi che cosa sarebbe successo senza il loro quasi nulla. Potenza della comunicazione, potenza della metafora. Tra cinquant'anni Piano sarà il capitolo principale di tutti i testi in cui si ragionerà di strategia: learning from Piano (fine)