Autore: Luigi Prestinenza Puglisi
pubblicato il 25 Novembre 2014
nella categoria Questioni di teoria
Ieri ho finalmente capito perchè per me non ha senso parlare di architettura di tendenza o pensare a una rivista di critica militante fatta di contributi allineati e coperti. Me l'ha fatto capire un amico, Nicolò, citandomi Feyarabend e cioè proprio il filosofo che io amo di più. Cosa c'entra Feyerabend? Il grande filosofo della scienza ci ricorda che tutto può andare bene proprio perchè niente va bene per costituire una certezza inoppugnabile. Trasferiamo adesso questo punto nell'architettura. Dire che tutto può andare bene, vuol dire che bisogna avere la consapevolezza che non c'è niente che non abbia punti deboli, proprio perchè alla fine tutti i discorsi sono fondati su circoli viziosi, ipotesi ad hoc, costruzioni altamente arbitrarie, ambiguità più o meno feconde.- E' il discorso critico che li svela.- E infatti, a livello epistemologico, non esiste la scienza ma solo la critica della scienza.- E non esiste la teoria dell'architettura ma solo la critica alle teorie dell'architettura.- Ricordo infine che dire che tutte le teorie sono fondate sul nulla non vuol dire affatto che alcune non possano essere migliori, più eleganti, più pratiche di altre. Ma solo che tutte, una volta che siano analizzate criticamente, mostrano l'arbitrarietà, più o meno intelligente, della loro costruzione.