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Erasmus effect

Erasmus effect

Autore: Luigi Prestinenza Puglisi
pubblicato il 1 Dicembre 2013
nella categoria L'opinione di lpp

Erasmus è stata la migliore idea che si è avuta per i giovani negli ultimi trenta anni. Non ne voglio affatto sottovalutare l'importanza. E' solo che un titolo come quello dell'ultima mostra del Maxxi- Erasmus Effect- oggi, di fronte all'emigrazione forzata di tante giovani energie, è da dementi. L'emigrazione degli architetti all'estero, infatti, potrebbe essere divisa in tre periodi. La prima è dell'emigrazione come strategia per ottenere un riconoscimento in Italia, dopo averlo ottenuto all'estero. Fu attuata negli anni ottanta da Renzo Piano e Massimiliano Fuksas e diede loro ragione come dimostra il fatto che sono diventati i due architetti italiani più celebri. La seconda fase è segnata dal progetto Erasmus, una esperienza che ha permesso agli studenti di sprovincializzarsi e che negli anni novanta, insieme ai voli a basso costo e alle riviste straniere, ha dato loro modo di scoprire che esisteva una cultura architettonica diversa da quella che veniva loro insegnata nelle università italiane. Ma la terza fase, quella odierna e che farei coincidere con gli anni della crisi economica del dopo 2000, è caratterizzata- dall'emigrazione forzata. Altro che Effetto Erasmus, parola che ci fa pensare a giovani allegri e spensierati invece che a una politica economica e culturale latitante e scellerata, della quale sono responsabili in primis le istituzioni pubbliche, Maxxi, per la sua piccola quota parte, compreso.