Autore: Luigi Prestinenza Puglisi
pubblicato il 10 Novembre 2014
nella categoria Cronache e commenti
Tanto più le riviste di architettura su carta accusano segni di sofferenza, tanto più si vede un fiorire di nuove riviste su internet. Ciò è dovuto sicuramente ai costi: non richiedono grandi investimenti e chiunque con qualche centinaio di euro può diventare editore e direttore. Sicuramente assisteremo nel futuro e in rete a un magnifico pluralismo di punti vista, opinioni, letture storiche e critiche. Il problema - lo si è visto però già con-le radio e le televisioni private quando cadde il monopolio pubblico- è che le iniziative a budget zero sono soggette a una notevole mortalità. E su internet è molto difficile, in assenza di grandi numeri, ottenere con la pubblicità introiti sufficienti per mantenere le redazioni. La storia di radio e tv è nota: alla fine hanno vinto pochi monopolisti, anche se si è trovato spazio per iniziative minori tanto che registriamo un pluralismo molto maggiore dei tempi della radiotelevisione--di Stato, anche se non di qualità cosi' come si era pensato e sperato nei momenti eroici. La sfida oggi è non solo nei contenuti ma negli ascolti e nella capacità di aumentare i secondi senza perdere i primi. Una sfida non facile visto che la vocazione delle nuove riviste appare essere il solipsismo. Gli autori si scrivono solo per leggersi tra loro e con il correttore di bozze, sempre che quest'ultimo ci sia. "Noi non ci pieghiamo alle logiche della società della comunicazione", affermano delirando. E non riescono a andare oltre la dittatura della formula "testo su pagina intera + illustrazione", che rende su carta ma poco su schermo. Insomma non si va oltre il PDF. E invece è proprio il PDF il problema, l'avversario con il quale la nuova comunicazione di architettura deve combattere.